venerdì 26 settembre 2014

Stacchetto giallino



Perché in Italia il genere poliziesco ha preso il nome "giallo"?

Sì, lettore accorto, lo so che l'ho già detto qui, ma per i più distratti lo ripeto.

Nel lontano 1929, la Mondadori pensò di inaugurare una collana economica che avesse come protagonisti dei polizieschi tradotti per lo più dall'inglese. La copertina delle prime edizioni era gialla con titolo nero, frase accattivante (del tipo: "Questo libro non vi lascerà dormire" o "Ogni pagina un'emozione") e un'immagine racchiusa in un esagono rosso, come questo:


Presto, però, si optò per la soluzione che tutti ormai riconosciamo, quella con il cerchio rosso:


Nel 1941 la collana smise di uscire periodicamente a causa della censura fascista, ma non possiamo dire che la loro tradizione sia scomparsa, vero?

Se volete saperne di più sulla collana Mondadori, sugli autori stanieri e nostrani che vi sono stati pubblicati, sugli influssi, insomma, su tutto ciò che riguarda il giallo in Italia, c'è questo documento-opuscolo o simile di Emanuela D'Alessio, ricco di particolari interessanti e piacevole da scorrere: L'esordio dei Gialli Mondadori.
Qui ho trovato parecchie curiosità svelate che, tuttavia, non vi rivelo. Se siete curiosi almeno quanto me, vi farà piacere scoprire perché Mussolini censurò il giallo o come Simenon entrò a far parte della collana.

Adesso che spero di avervi incuriositi abbastanza, vi lascio tra le righe di Emanuela D'Alessio e corro a gustarmi le prossime letture.


2 commenti:

  1. Non sapevo fossero stati interrotti dalla censura fascista. Mi vado a leggere il pdf, allora.

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