venerdì 3 agosto 2018

Stacchetto cimmerico

Conan il barbaro

Cosa c'entra L'abisso del passato con i barbari cimmeri?
Nulla, in apparenza, se non la propensione dell'autore del primo per le storie di spada e di magia.

Ma lasciatemi raccontare questa storia dall'inizio.

C'era una volta, agli inizi del '900, un giovane autore americano che si chiamava Robert E. Howard. Howard, come si diceva, è un giovane scrittore molto prolifico che, alla ricerca di un nuovo personaggio da proporre al pubblico delle riviste fantasy, un giorno inventò Conan. Sì, proprio lui, Conan il barbaro.

Tutti conoscono Conan il barbaro. Quanti fumetti, film, videogiochi e giochi di ruolo si sono materializzati intorno al suo personaggio?
Già da subito - o quasi - fu chiaro il successo di questo cimmerico immerso in un mondo pieno di energumeni e stregoni.

Il suo creatore, Robert E. Howard, non vive abbastanza a lungo da esaurire tutte le possibilità del suo personaggio. Nel 1936, all'età di soli 30 anni, si toglie la vita e il suo personaggio rimane orfano.
Eppure lui, Conan il barbaro, non si arrende al suo destino. Col suo fascino particolare a metà tra il barbaro mercenario e l'eroe senza macchia riesce ad attrarre altri scrittori che, dopo Howard, ne riprendono le storie, le continuano, ne inventano di nuove.

Uno di questi fu proprio L. Sprague de Camp.
Quando nel 1950 la Gnome Press editions decise di raccogliere in un'unica raccolta dalla copertina rigida le opere di Howard, si notò che molte erano le storie di Conan che valeva la pena di raccontare e che non tutte appartenevano allo stesso Howard. I volumi divennero una collezione che uscì dal 1950 al 1957 e in alcuni di essi, credo l'ultimo, compare anche L. Sprague de Camp.

Del resto, L. Sprague de Camp aveva sempre mostrato un debole per il genere Sword and Sorcery, nato proprio dalla fantasia di Howard e dal suo Conan il barbaro. E così, oltre a tentare una definizione del genere ("sono fantasie avventurose che si svolgono in mondi immaginari preistorici o medievali, quando - è divertente immaginarlo - tutti gli uomini erano forti, tutte le donne belle, tutti i problemi semplici e la vita tutta un'avventura - guardate Wikipedia per ritrovare la fonte) il nostro L. Sprague de Camp riprende storie originali lasciate a metà da Howard e le completa (The coming of Conan; King Conan), oppure ne revisiona di altre; ne scrive di nuove sulla falsariga della più sana tradizione howardiana e, per finire, revisiona storie di altri autori che entreranno a far parte dell'ultimo volume della raccolta.

Ecco spiegato scosa c'entra L. Sprague de Camp con Conan il barbaro.
Del resto, da quel poco che mi è sembrato di capire di questo signore, un po' tutto il fantasy e la fantascienza del periodo hanno avuto a che fare con la sua penna.

E adesso, per finire con una nota velatamente polemica, ditemi voi: perché le belle pulzelle barbare da salvare devono per forza girare col seno al vento?
Non risulta un pochino miope la logica di marketing che, con questi sotterfugi, orienta il prodotto quasi esclusivamente verso un pubblico maschile?

Ma forse erano i tempi, forse la cultura dominante in un genere che non è stato mai considerato per donne.
Una convinzione antiquata, sicuramente da rivedere.



2 commenti:

  1. Ho comprato il volume con tutti i racconti e il romanzo su Conan di Howard, tempo fa, ma devo ancora leggerli.
    Sto però comprando in edicola gli albi cartonati con le storie degli anni '70.
    Riguardo alle donne, quelle che Conan salva tutte splendide e vestono abiti succinti, soltanto in 2 avventure avevano il seno al vento :D

    RispondiElimina