martedì 1 maggio 2018

Curiosità d'altri tempi

Evangelario porporato di Rossano, VI secolo

Nello scorso post si parlava di Anno Domini, il blog dei miei interessi storici per lo più orbitanti intorno al VI secolo. Quel blog ormai rimane negletto e abbandonato. Eppure c'erano delle idee che mi dispiace abbandonare.
Una di queste, forse la più faceta, era la lista delle usanze o delle piccole cose d'uso quotidiano, delle abitudini e di quant'altro suona bizzarro e che mi capita di scoprire mentre scrivo le mie storie.
In verità, il blog ha smesso di esistere ben prima che quello delle curiosità divenisse un appuntamento fisso. Tuttavia, vorrei tentare di inserirlo qui, di tanto in tanto, un po' come capita e a sorpresa. E poi è simpatico giocare con queste piccole inutili informazioni e immaginarsi la storia che potrebbe uscirne fuori.

E qui mi si domanderà: Che tipo di dettagli ci vuoi propinare?
Qualcosa del genere:

***

  • Da Cartagine si arrivava a Hippo Regius (Ippona, la città di sant'Agostino) in dieci giorni di marcia;
  • La pergamena, in Italia, si ricavava da pelle di capra o pecora (diciamo d'agnello) non conciata, ma in Gran Bretagna e in Irlanda si preferiva usare quella di vitello. Verso il V secolo la pergamena sostituisce il papiro. Inoltre, si poteva anche colorare: del VI secolo è il codice purpureo di Rossano, un manoscritto color porpora scritto con inchiostri d'oro e d'argento. E per quanto alla scrittrice d'oggi possa sembrare un po' macabro (nella sua mente contorta il rosso si associa al sangue), a quei tempi era simbolo di regalità e magnificenza.
  • All'attacco di un lupo solitario si reagisce con aggressività: si fa molto rumore, si gesticola in modo aggressivo e si urla, mantenendo il contatto visivo. Soprattutto MAI voltargli la schiena. Bisogna restare calmi, perché i lupi sentono la paura. Bisogna indietreggiare pian piano e cercare di evitare l'attacco diretto: i lupi sono molto svegli e forti, non ci sarebbe gioco. Naturalmente, questo in caso di un solo lupo. Quando sono in branco, be'... una buona preghierina potrebbe aiutare.
  • Il legno dell'ontano nero appena tagliato si colora di un intenso rosso-arancio, stesso colore che caratterizza la sua linfa.
  • Se si ha necessità di sfuggire all'inseguimento di cani all'aria aperta, il metodo migliore risulta tuffarsi in un cespuglio di lavanda: i cani ne odiano l'odore.
  • Il miele era usato molto in medicina come antisettico. Scorte generose venivano portate in guerra, tanto da riempire interi carri.  
  • Il tasso (l'albero) è velenoso, ma questo si sapeva. Quello che non sapevo è che la sola parte non velenosa sono gli arilli, delle specie di frutti che non sono frutti e che proteggono il seme. Sono rossi come bacche, belli a vedersi, e si possono mangiare. Il problema è non ingerire null'altro dell'albero, perché porta a morte certa (e ho anche scoperto come si muore, ma non vale la pena di soffermarcisi troppo).
  • La torcia, o fiaccola che dir si voglia, si consuma in un lasso di tempo che va dai 45 ai 60 minuti.
  • Al tempo di Plinio il vecchio (I secolo d. C.) in Arcadia, nel Peloponneso, si faceva un vino che faceva feconde le donne e rabbiosi gli uomini. In Acaia, anche questa da qualche parte in Grecia, una certa uva provocava aborti, tanto che le donne gravide non potevano mangiarne.

Ho anche imparato, in linea moooolto teorica, ad accendere un fuoco con un acciarino. E qualche parolina davvero graziosa, accostabile al contesto della montagna e del fiume.

***

Queste sono le cosette che ho imparato durante la stesura del nuovo capitolo delle storie del ragazzo dall'occhio cieco, il protagonista de Il sangue degli infanti. Alcune di queste informazioni sono entrate nella nuova storia, altre rimangono in attesa di trovare una diversa collocazione.

E siccome bisogna finire di raccontare la storia del passato del ragazzo con un occhio cieco, sono sicura che tra non molto un'altra lista sarà compilata. E, naturalmente, pubblicata. 



2 commenti:

  1. Come forse ti avevo detto nell'altro blog, queste informazioni sono preziose per chi deve scrivere un romanzo storico, specie le distanze da percorrere, ma anche le abitudini, come e con cosa si mangiava.

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  2. Infatti, sono molto preziose per chi scrive, ma anche stuzzicanti per chi legge. Ad esempio, quella della lavanda che tiene lontani i cani. Mi era venuta voglia di provare, ma dove la trovo, la lavanda, ai tropici?

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