L' 11 ottobre del 1860 esce a Palermo il primo numero de L'Indipendente, giornale fondato a Palermo da Dumas Padre, con il benestare di Garibaldi che, nel mentre, galoppava verso Napoli alla conquista dell'Italia. O liberazione, che dir si voglia.
Immagine presa da dumaspere.com |
E che ci faceva, a Palermo, Dumas?
Nulla di ché. Seguiva e sosteneva Garibaldi e i suoi Mille. La versione ufficiale dice che, per caso, da grande viaggiatore quale era, Dumas si era imbarcato per un giro del Mediterraneo, nel 1860, una specie di crociera con giovane amante al seguito. Approdato a Genova verso la fine di maggio e saputo che Garibaldi era partito con i suoi Mille giusto qualche settimana prima, decide di seguirli e di spendere tutti i soldi del viaggio per sostenere l'impresa, armi e risorse varie comprese. Ma magari, quel "per caso" non era proprio per caso, visto la sua appartenenza a società massoniche che si dilettavano a sconquassare l'ordine politico vigente. Ma questo poco ci importa.
L'indipendente uscì, quindi, a Palermo, ma si trasferì a Napoli appena Garibaldi la prese. Qui, continuò ad uscire fino al 1876, sebbene il suo fondatore se ne fosse già tornato in Francia nel 1864. Misto di articoli in francese e in italiano, il giornale raccoglieva storie edite e inedite del grande romanziere, ma anche discorsi di Garibaldi, la storia dei Borboni rivista dalla penna dello scrittore e, tra le altre cose, il racconto L'assassinio di rue Saint-Roch, quello che ricorda tanto I delitti della rue Morgue di Poe.
Copie del giornale sono ancora conservate nella biblioteca nazionale di Napoli e quelli di Dumaspere ne danno notizia nel loro sito. Loro hanno persino cercato, con successo, di procurarsi delle copie, come spiegano nel post, e alcuni articoli dell' Indipendente compaiono anche sul loro sito.
E adesso una confessione: penso e ripenso al nostro Cundari, curatore della pubblicazione di quel racconto L'assassinio di rue Saint-Roch. Qualcuno, autore anonimo di una recensione apparsa non ricordo più dove, insinuò il vago dubbio che tutta la faccenda potesse essere semplicemente un jeu d'esprit dello stesso Cundari. Eppure...
Che Cundari sia finito davvero a Napoli, nella biblioteca nazionale, a leggiucchiarsi L'indipendente, articolo per articolo, fino a trovare la storia del detective Edgar Poe?
Argh, se avessi tra le mani quell'edizione curata da lui, in cui spiega il mistero del ritrovamento!
Ma poco male, invierò scagnozzi alla ricerca del testo citato e vediamo cosa salta fuori. : D
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