venerdì 14 dicembre 2018

Linguaggi letterari: giornalismo d'altri tempi


Se uno ci pensa, il modo di rivolgersi agli altri e, più in generale, di scrivere, dall'Ottocento ad oggi, è cambiato notevolmente.
Nel romanzo, ad esempio, basta ragionare sul punto di vista del narratore. La narrazione distaccata di una terza persona onniscente, molto in voga nell'800, risulta talmente distante dal modo moderno di raccontare in prima persona da sembrare anacronistica, quasi un errore, quando si tenta di usarla. Quante volte si rimproverano i giovani scrittori del fatto che il punto di vista cambia nel giro di un capitolo senza cesure precise, quando poi era un metodo abbastanza comune nel passato. Bastava tener presente che la voce narrante non si identificava esattamente col punto di vista, ed ecco che tutto era permesso, persino divagazioni e dialoghi immaginari tra narratore e lettore.

Non solo nel romanzo, ma anche in altri generi narrativi il gusto è decisamente cambiato.
Una volta, a scuola si spiegavano i generi narrativi come dotati di regole stilistiche ben precisi e si davano delle definizioni esatte che permettessero di identificare immediatamente il tipo di testo che si aveva davanti. Ad esempio, lo stile giornalistico, la cronaca, ha da sempre come regola fondamentale quella dell'oggettività. Niente opinioni, niente interpretazioni: i fatti puri e semplici.
Eppure l'oggettività ottocentesca, o anche d'inizio Novecento, e quella d'oggi suonano in modo completamente diverso.

Un esempio?

Edgar Allan Poe, ne Il mistero di Marie Roget, riporta degli articoli di giornale: 
Darò pertanto la traduzione letterale di passi tratti da «L'Etoile», un giornale generalmente redatto con grande mestiere.
«Mademoiselle Rogêt lasciò la casa della madre domenica mattina, 22 giugno 18.., con il proposito dichiarato di recarsi a far visita alla zia, o altra parente, in Rue des Drômes. Da quel momento, non si ha prova che alcuno l'abbia vista. Di lei non v'è più traccia o notizia... Finora non si è fatto avanti nessuno che l'abbia vista quel giorno, dopo che fu uscita dalla casa della madre. Ora, non abbiamo prove che Marie Rogêt fosse nel mondo dei vivi dopo le nove di domenica 22 giugno; ma abbiamo la prova che, fino a quell'ora, era viva. Mercoledì a mezzogiorno, alle dodici precise, viene scoperto il corpo di una donna che galleggia sull'acqua, lungo la riva della Barrière du Roule. Dunque, anche supponendo che Marie Rogêt venisse gettata nel fiume tre ore dopo essere uscita di casa, il ritrovamento ha luogo a soli tre giorni di distanza da quel momento: tre giorni esatti al minuto».
Anche James Joyce, nel racconto Un caso pietoso in Dubliners (1914) riporta degli articoli di giornale:
Un fatto doloroso
Oggi all'ospedale civile di Dublino il vice-coroner (in assenza del signor Leverett) ha proceduto a un'inchiesta per determinare la causa di morte della signora Emily Sinico, di quarantatré anni, che è rimasta uccisa alla stazione di Sydney Parade ieri sera. Le testimonianze hanno dimostrato che la defunta signora, mentre tentava di attraversare i binari, è stata investita dalla locomotiva dell'accelerato delle ventidue proveniente da Kingstown, riportando ferite al capo e al fianco destro che ne hanno provocato il decesso.
James Lennon, conducente della locomotiva, ha dichiarato di essere impiegato delle ferrovie da quindici anni. Udendo il fischio del capotreno aveva messo in moto il treno e un secondo o due dopo l'aveva fermato in seguito a forti grida. Il treno andava piano.
E Dunne, facchino, ha dichiarato che mentre il treno stava per partire aveva notato una donna che tentava di attraversare i binari. Era corso verso di lei urlando, ma prima che potesse raggiungerla, era stata presa dal respingente della locomotiva ed era caduta a terra.
Un giurato. «Lei ha visto la signora cadere?» Testimone. «Sì». Il brigadiere Croly ha deposto che, arrivato sul luogo, aveva trovato la defunta stesa sulla banchina evidentemente morta. Aveva fatto portare il corpo nella sala d'aspetto in attesa dell'arrivo dell'ambulanza.
L'agente di polizia ha confermato.
E questa è cronaca di qualche settimana fa, ripresa dal Corriere della Sera:
Albano Laziale, la storia di una ragazza costretta a prostituirsi e a diventare brutta. Le torture dell’amica — che la costringeva a mangiare — motivate dall’invidia.
Tra loro si chiamavano sister, Regina e Roberta. Ventotto anni Regina, 32 Roberta. Vicine di casa, dopo la morte della madre di Regina, diventano migliori amiche. Nel momento in cui Regina rimane sola sopraggiungono Roberta e sua madre — chiamata da Regina zia («a zia Maria dispiaceva — dirà agli inquirenti in merito alle violenze subite — ma mi diceva che erano dei riti e che dovevo resistere. Tieni duro, diceva»). Le due donne si prendono cura di Regina, la nutrono, proteggono, spesso la trattengono a dormire, perché non si senta sola, e intanto la convincono di quanto siano cattivi i parenti, gente che non la ama, che vuole solo il suo appartamento. [...] Roberta costringeva Regina a prostituirsi e, se non portava gli 800 euro concordati, la picchiava e torturava, arrivando a ustionarla col ferro da stiro. Tutto ricostruito dagli inquirenti che trovano Regina in fin di vita nel suo appartamento il 3 luglio scorso. I tre aguzzini vengono arrestati. 
Ok, la giornalista forse qui ha dato un'enfasi eccessiva al romanzo dietro alla storia, enfasi che non tutti amano usare. Ma credo che il punto sia ben chiaro.

Quale dia, tra i tre stili, l'idea di maggior professionalità, a mio parere, è evidente. Ma si sa, al giorno d'oggi l'idea non è tanto riportare la notizia quanto arruffianarsi il lettore, indurlo a leggere la testata e a comprarla.

Figurarsi, io nemmeno li leggo più, i giornali.




2 commenti:

  1. Neanche io li leggo più. Il giornalismo, specie quello italiano, è diventato puro sciacallaggio. I TG sono pieni di notizie inutili, che 30 anni fa neanche mostravano.
    Forse una volta si studiava per diventare giornalisti.

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    1. Non so che dire. Io ho un paio di sospetti sul perche' la stampa anestetizzi il pubblico con notizie insulse o talmente dolcificate da scatenare l'emotivita' prima ancora che presentare la notizia come fatto. Ma sarebbe un discorso lungo e con sfumature complottiste. :D

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