The Art of baking with Natural Yeast di Caleb Warnock e Melissa Richardson (2012). |
E questa non ve l'aspettavate, vero?
Ebbene sì, mossa da un'incredibile nostalgia per il buon pane di casa nostra e ritrovandomi questo libricino dai colori caldi e dalle immagini familiari tra le mani, non ho potuto esimermi dal portarlo a casa con me.
Mi poteva andare peggio. Perché nel tentativo di non essere il solito libro sul pane, il volumetto ti insegna a fare il lievito partendo da semplice acqua e farina, coltivando l'impasto naturale nel frigo di casa.
E ti insegna anche mille altre cosette sulla fermentazione (si chiamerà così?), sul grano, sulla storia del pane e poi, solo alla fine, su come realizzare la buona ciabatta che tanto agognamo.
Il tutto è scritto con un tono talmente incoraggiante e cordiale, che uno si convince di potercela fare. E allora prendiamo un po' di farina, un po' di acqua e mescoliamo, mescoliamo, mescoliamo...
Ma poi arriva il marito con il suo bell'impasto già lievitato (lui, il furbo, non ha aspettato dalle tre alle infinite settimane per avere il lievito naturale, ma ha usato quello in polvere del supermercato!) e allora mi lascio corrompere e invece di continuare l'esperimento, mi frego una pallottola di pasta lievitata, la infilo nel frigo e... mi dimentico di nutrirla! Essì, perché i microcosini dell'impasto devono essere nutriti a suon di acqua e farina una volta ogni tanto. I miei non sono stati troppo fortunati: si sono beccati una pessima coltivatrice e nel giro di una settimana sono finiti nello scarico.
Eh, no, miei cari Caleb e Melissa, nonostante il vostro piacevole libricino, non c'è molto da fare con me: il lievito lo compro, che é meglio.
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