This book is a love letter to all the vampire books I read over and over growing up. To Les Daniels for his Don Seastian de Villanueva series; Anna Rice for her Vampire chronicles; Tanith Lee for Sabella, or the Blood Stone; Poppy Z. Brite for Lost Souls; Nancy A. Collins for Sunglasses After Dark; Sheridan Le Fanu for Carmilla; and Suzy McKee Charnas for Vampire tapestry.Queste sono le prime frasi che scrive Holly Black negli Acknowledgments finali de The coldest girl in Coldtown: diciamo che ringrazia di esistere e di averle fatto compagnia durante l'adolescenza tutta una serie di vampiri che io conosco davvero poco.
Locandina del film Intervista col vampiro, 1994. Ripreso da comingsoon |
No, non credo proprio.
Ed ecco rituffarci nella storia della letteratura, tra vampiri e romanzi gotici e... e anche qualcosa d'altro che si mescola a sessualità e psicoanalisi.
Come ormai tutto il mondo riconosce, il vampiro nasconde in sé una figura un po' meno orrorifica, ma non proprio meno aborrita e temuta: il seduttore. Beh, il primo racconto sul vampiro, quello di Polidori (1816), è ricco di allusioni al fascino sensuale di Lord Ruthven, di mestiere vampiro. Senza contare che ricondurre Lord Ruthven a Lord Byron, il getiluomo in esilio che Polidori seguiva nella veste di medico personale, è fin troppo facile. E Lord Byron, si sa, era noto nel suo milieu per il suo approccio disinvolto al gentil sesso. Nonostante questo, in Polidori l'aspetto sessuale e sensuale del vampiro rimane superficialmente trattato.
Immagine da audible.com.au |
E poi, ad un tratto, se ne esce questo Irlandese, Le Fanu, con una storia dalle tinte forti e dalla solida base folcloristica.
Il racconto viene presentato come il resoconto di un caso del dottor Hesselius, una sorta di dottore dell'occulto, il primo nella letteratura fantastica a sentire Wikipedia. Il caso viene raccontato in prima persona da una delle protagoniste della vicenda: Laura.
Di riassunti ce ne sono a migliaia sul web. Basterà qui raccontare che Laura e suo padre accolgono in casa una bellissima giovane, Carmilla, che poi si dimostra essere non proprio una gentil dama. Questa creatura è abituata ad intrufolarsi nel nucleo domestico di famiglie agiate e nutrirsi del sangue di tutte le donne del circondario. Uccidendole, naturalmente. Di solito l'operazione è veloce e nel giro di qualche notte le sfortunate muoiono. Ma quando invece Carmilla si invaghisce della preda, allora il piacere del consumare viene prolungato per settimane.
Già, Carmilla si infatua delle sue prede in modi così profondi e manifesti che la protagonista, Laura, a volte pensa che la sua bellissima amica, verso cui prova allo stesso tempo una forte attrazione e un'altrettanto viva repulsione, non sia altri che un giovinetto travestito da donna e venuto a farle la corte, proprio come accade nei romanzi. L'ambiguità della relazione è davvero poco ambigua. C'è poco da fare, l'evidenza è incontestabile: la vampira è libertina e predilige pure il proprio sesso.
Ma come? Un racconto di fine Ottocento che parla di libertinaggio spinto e di rapporti omosessuali tra donne? E con un tono così esplicito da lasciare a bocca aperta?
Eh, sì, può succedere, se il libertino omosessuale viene trasfigurato in vampiro. La "devianza" di gusti sessuali viene fatta ritornare nella normalità, o meglio, nella anormalità del caso: il vampiro è un essere deviato di suo (come anche il libertino). Vuoi che non sia deviato fino in fondo, magari anche nei gusti sessuali? E la vittima che sembra darle spago e corrispondere? Beh, è il potere del vampiro che la imbambola, perché lei, di fondo, è "normale".
E così si mischiano "devianze" di vario tipo, senza veli o pudori.
Immagine ripresa da graphicclassics |
Sembra un film!
Chissà come rende la scena sullo schermo. Se vi va di scoprirlo, su goticomania trovate l'elenco di tutti i film tratti dal racconto.
Buon divertimento.
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